iintervista Giancarlo Pozzi - Orchideria di Morosolo

Orchideria di Morosolo
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ieri su FB, gruppo  ORCHIDEEE, UNA MEDICINA PER L'ANIMA  ho chiesto, come faccio  periodicamente di rispondere alle 11 domande dell'intervista e un a  signora mi ha chiesto di rispondere io, ma vevo già risposto diversi  anni fa all'ALAO (Associazione Lombarda Amatori Orchidee, eccola:

- Come si è verificato il tuo primo incontro con le orchidee? E come ti sei appassionato?
Più  di 50 anni fa ero un ragazzino nato in un’azienda di floricoltura e  fanatico di piante e fiori; avevo tutti i libri allora disponibili su  piante e fiori e li avevo letti e riletti così tante volte che quasi li  sapevo a memoria, ma allora le uniche orchidee in circolazione erano  pochissimi fiori recisi di Paphiopedilum, Cymbidium e rarissime

Cattleya e delle Phalaenopsis non immaginavo nemmeno l’esistenza.
Visitando  una grande floricoltura del Sud Italia ho avuto il mio primo magico  incontro con le Phalaenopsis che il proprietario di quell’azienda aveva  importato dagli Stati Uniti per fare prove di coltivazione. Ora le  Phalaenopsis sono inflazionate e si trovano dappertutto anche nei  supermercati, ma immaginatevi un ragazzino che andava matto per piante e  fiori, che pensava di sapere tutto su questo argomento, che non  immaginava neppure l’esistenza delle Phalaenopsis e che di colpo si  trova davanti a cento piante di tutti i
colori una più bella dell’altra. Lì è iniziato tutto.

- Quante piante hai?
Qualche migliaio.

- Quali piante costituiscono il cuore della tua collezione?
Le orchidee botaniche e gli ibridi particolari.

Attualmente quale preferisci (genere, miniature, profumate, provenienza, ecc.)?
Le  Phalaenopsis sono state il mio primo amore e hanno sempre un posto  privilegiato nel mio cuore, ma mi piacciono un po’ tutte. Sol tempo le  preferenze cambiano: un tempo andavo matto per Cattleya & company,  poi è stata la volta degli angrecoidi, poi dei Dendrobium australiani e  attualmente delle miniature.

- Come coltivi? Casa, serra o orchidario?
In serra.


- Usi l’illuminazione artificiale? Se sì, di che tipo? Ne sei soddisfatto?
Uso solo per il deflask e per le piante giovani una lampada LED.

Solitamente  gli appassionati trovano soluzioni a volte geniali per risolvere i vari  problemi di coltivazione casalinga. Hai qualche idea da segnalare?
Su  Facebook vedo spesso consigli stravaganti, per esempio chi non concima  mai, chi usa fondi di caffè, tè, scarti di cucina, chi coltiva orchidee  epifite (con radici aeree) in acqua ecc. Consiglio sempre di guardare  come coltivano i professionisti e non i coltivatori della domenica o che  magari non hanno mai coltivato una pianta e su Facebook di controllate  sempre l’attendibilità di chi scrive.

- Quali errori?
Un’infinità,  tutti quelli possibili e immaginabili: tutti gli errori insegnano  qualcosa e non si finisce mai di imparare… e di sbagliare.

Si dice  che l’esperienza è la somma degli errori commessi: e allora sono  superesperto perché penso di essere un primatista di errori.
Tutti commettono errori, l’importante è farne tesoro.
In più di 50 anni nel mondo delle orchidee avrei diversi consigli; mi limito a darne 3.

    Le orchidee sono “emozioni”, ma prima di comprare una pianta dovete  controllare l’emozione e informatevi bene per capire se avete le  condizioni giuste per coltivarla, perché se coltivata nelle giuste  condizioni sarà fiorifera, robusta e resistente alle malattie; se invece  non avete le condizioni giuste non fiorirà, sarà debole, si ammalerà  facilmente e la grande gioia per l’acquisto di una pianta che vi ha  colpito al cuore si trasformerà in una grande delusione.

   Non  siate ingordi! Bisogna avere il senso della misura! Vedo nuovi  appassionati che diventano compratori compulsivi e fanno incetta di  orchidee come se non ci fosse un domani, poi questi generalmente, così  come di colpo diventano grandi collezionisti, di colpo smettono.  Procedere con gradualità è, come dice un amico, «la cosa più migliore  assai».

   Purtroppo ci sono persone che si appassionano alle  orchidee e ne traggono tantissima gioia, ma appena hanno un problema o  un’orchidea si ammala o muore ne hanno una grandissima delusione e  smettono; ma le orchidee come noi e tutte le cose vivepossono ammalarsi e  anche morire, ma come noi se ci ammaliamo ci curiamo anche le orchidee  si curano. Ora è molto più facile perché i gruppi Facebook sono di  grande aiuto per capire problemi e malattie delle piante, ma, come già  detto, informatevi sempre sull’attendibilità di chi dà consigli perché  su Facebook si trovano anche tante stupidaggini spacciate per vangelo.
E  proprio come noi anche le piante possono morire, quasi sempre per causa  nostra, ma a volte anche per cause naturali. Mi ricordo che un  orchidofilo di Torino all’incirca della mia età una volta mi ha  raccontato che quand’era ragazzino ha comprato un uccellino e al  venditore di uccelli ha chiesto: «Ma vivrà?». E il venditore gli  rispose: «Guarda, l’unica cosa sicura è che morirà!», ed è così.
Ma  bisogna sapere e tenere ben presente che come tutte le cose vive anche  le orchidee muoiono e quando succederà (perché prima o poi succederà)  saremo più preparati.

- Il tuo sogno nel cassetto?
Recentemente sono  diventato scrittore e ho scritto qualche libro sulle orchidee: un sogno  sarebbe di riuscire a pubblicare un libro con tutto quello che ho in  mente sul mondo delle orchidee. Un altro sogno sarebbe di svegliarmi un  mattino e trovare che tutti gli odiati adempimenti burocratici sono  spariti, ma mi sa che questo sogno non si realizzerà mai .


- La  coltivazione e la passione per le orchidee ha influito sul rapporto con  te stesso e con chi ti sta vicino? Se sì, in che modo?
Penso che  questa sia una bellissima passione che dà anche grandi benefici  materiali e spirituali: le malattie psicosomatiche sono dovute a  dispiaceri, delusioni, affanni, preoccupazioni ecc.; la gioia che ci  danno le orchidee è un antidoto alle malattie psicosomatiche, ma non  solo per la salute fisica… quante persone mi dicono: «Sono la mia  salvezza!» o: «Guai se non avessi le mie orchidee che mi aiutano a  superare i momenti difficili della vita!».

Per un appassionato le  orchidee rappresentano un’oasi di pace e tranquillità in cui rifugiarsi  per recuperare serenità e buonumore.
Nel tempo ho raccolto innumerevoli testimonianze in questo senso.
Diversi  anni fa su Facebook ho fondato il gruppo Orchidee, una medicina per  l’anima, ma è vero: per un appassionato le orchidee sono davvero una  medicina per l’anima ed è una medicina senza controindicazioni e gli  effetti collaterali sono solo positivi.
Nel tempo si cambia, una  volta mi piacevano le orchidee, oggi mi piacciono sempre le orchidee, ma  mi piace soprattutto contagiare nuove persone con questa bellissima  passione e mi piace pensare che più che vendere orchidee, vendo gioia  che è positiva per la salute del corpo ma anche dell’anima; in pratica  vendendo orchidee dispenso terapie per il corpo e per l’anima e per me è  una grandissima soddisfazione.
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